Pensieri

Lettera aperta

Mi rivolgo a questo governo…

La scorsa settimana avete emanato un nuovo protocollo ed attuato dei controlli da parte dei NAS per poter verificare la sicurezza delle palestre e dei centri sportivi.

Da parte nostra – realtà piccole e grandi – credo ci sia stato il massimo impegno per allinearsi, una volta di più, a delle regole di comportamento e di sicurezza necessarie a ridurre gli effetti di questa pandemia. Poi, ieri, la notizia: palestre, piscine ed associazioni sportive dilettantistiche devono chiudere.

Parlo per la categoria a cui appartengo. Sono il presidente di una piccola associazione che si occupa di yoga.

Se le attività vengono sospese ancora una volta, come possiamo far fronte alle spese vive (affitto, acqua, luce, gas)?

L’attività fisica in generale è fondamentale per mantenere alte le difese immunitarie, per mantenere alto il morale. Lo yoga, in particolare, è un toccasana in questo senso (vi inviterei a praticarlo un paio di volte a settimana).

Siamo in tanti in questa situazione e non abbiamo nessuna voce in capitolo.

E’ facile soffocarci, ma non vi rendete conto che state uccidendo un patrimonio, una risorsa. Noi, come tutte le associazioni no profit esistenti in Italia, che si occupano di sport, cultura e impegno sociale.

Piccole realtà, costituite da persone che svolgono le loro attività mosse dalla passione, dalla voglia di diffondere cultura e benessere.

Comprendo che non sia facile gestire una situazione di questo tipo, ma non credo che le palestre e i centri sportivi amatoriali rappresentino quei focolai di contagio che hanno causato l’incremento verificatosi negli ultimi giorni. Oltretutto siamo realtà dove l’accesso è consentito ai soli soci, vi è traccia scritta di chi frequenta i corsi, vengono rispettate le distanze di sicurezza, vengono poste in essere tutte le misure atte a mantenere i locali puliti e disinfettati, se anche dovesse accadere che un socio risultasse positivo, saremmo in grado di risalire con chi è stato in contatto.

Al contrario, i centri commerciali e le chiese (con il massimo rispetto di chi è praticante), luoghi dove è molto più complicato identificare i presenti, rimangono aperti. Dov’è il senso della vostra scelta?

Credo che nessuno nel mondo sia stato in grado di fronteggiare in maniera corretta un simile evento, e i fatti lo dimostrano, ma mi sembra che le ultime scelte sul fronte del contenimento del contagio siano veramente dettate da una mancanza di logica, o meglio, dal tentativo di scaricare le responsabilità su chi non può opporsi.

In questi mesi ho visto realtà in cui le regole non venivano rispettate, ma non ho visto nessuno fare dei controlli severi. Che controlli sono stati fatti per evitare gli assembramenti durante la movida o durante l’estate nelle località di vacanza? Che misure sono state messe in atto realmente per limitare i contagi sui trasporti pubblici? Che misure sono state effettivamente messe in atto per potenziare le terapie intensive? Ecc.ecc.ecc.

Al contrario, durante il lockdown i controlli c’erano e venivano multate con ben 400€ le persone che camminavano da sole intorno a casa. Ha senso tutto questo?

Ripeto: l’attività fisica in generale e lo yoga in particolare (in cui sono direttamente implicato) sono una risorsa in momenti come questi!

Sono un toccasana per il corpo e per la mente, possono aiutare le persone a superare un momento di crisi, malessere e depressione come quello che stiamo attraversando.

Anche se sono certo che non cambierà nulla e che queste mie parole andranno perdute come lacrime nella pioggia (cit.), prendetevi qualche istante per riflettere sull’ultima scelta che avete fatto.

Cordialmente

Massimo

#losportnonvafermato #ministerodellosport #ministerodellasalute #presidentedelconsiglio

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