Pensieri

2020: un anno da ricordare…

Premetto: il titolo vuole essere provocatorio.

Perché – vi domanderete – dovremmo ricordarci di questo 2020?

Dovremmo ricordarcene per tutti gli errori che sono stati commessi, e per tutte le carenze che il mondo in cui viviamo ha dimostrato di avere.

Dovremmo ricordarcene soprattutto perché ci sarà – e qualcuno lo sta già facendo dall’inizio di questa storia – chi speculerà su tutto quello che è successo.

Abbiamo dimostrato di aver creato un’economia basata sul consumismo sfrenato e sul debito, tanto che al primo soffio di vento molte aziende vanno in crisi (soprattutto quelle piccole…quelle grandi speculano…).

Abbiamo dimostrato di vivere in un paese che ha distrutto, nel corso degli anni e sotto diverse bandiere, la sanità, oltre che l’istruzione e la cultura (vedi il livello di certi post che si leggono sui social network…).

Abbiamo dimostrato di avere una classe politica che, di fronte ad una emergenza comune, ne approfitta per fare propaganda anziché collaborare per il bene di tutti.

Abbiamo dimostrato di avere un’informazione che dice tutto e il contrario di tutto, a seconda dell’audience che si può ottenere in quel preciso momento.

Abbiamo dimostrato di aver creato un mondo che vive sull’apparenza, sull’approssimazione, sul fare le cose “un tot al chilo”.

Per non parlare poi dei negazionisti, dei personaggi dello spettacolo che si sono elevati  a luminari della medicina, o dei personaggi pubblici che hanno sempre gridato al complotto solo per difendere i propri interessi.

La verità è che questo è stato un anno complicato per tutti, e di fronte alle difficoltà si hanno due possibilità: ci si può autocommiserare abbandonandosi alla paura e continuando a vivere in maniera passiva, oppure ci si può guardare dentro e riscoprire quella forza interiore che ognuno di noi possiede – ma che spesso non si vuole vedere – e da lì decidere di ripartire in maniera differente, attiva, propositiva.

Quando tutto questo finirà e ognuno di noi avrà riottenuto ciò che gli è mancato, si troverà un capro espiatorio a cui dare la colpa e tutto andrà avanti come prima, serenamente, fino alla prossima volta. Per questo occorre ricordare!

Il mondo può migliorare se iniziamo a migliorare noi stessi.

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

(Mahatma Gandhi)

 

Il mondo che abbiamo costruito non ci piace?

Bene, iniziamo a cambiarlo, magari cominciando dalle piccole cose. Cominciando ad essere meno stressati e scontrosi, iniziando ogni giorno come una benedizione, sorridendo un po’ di più e praticando atti di gentilezza. Cominciando ad essere attivi e propositivi, cercando la soddisfazione dentro e non fuori noi stessi. Imparando ad accontentarci di ciò che abbiamo piuttosto che lamentarci di ciò che ci manca.

Iniziamo da qui con il 2021.

Buon Anno!

 

PS: vi lascio una bellissima poesia di Marianne Williamson, che ogni tanto mi piace rileggere.

La nostra paura più profonda

non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda

è di essere potenti oltre ogni limite.

È la nostra luce, non la nostra ombra,

a spaventarci di più.

Ci domandiamo: chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?

In realtà chi sei tu per non esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo

non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato

nello sminuire se stessi cosicché gli altri

non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,

come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta

la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi:

in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce

di risplendere, inconsapevolmente diamo

agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,

la nostra presenza

automaticamente libera gli altri.

 

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